Oggi appare pericolante e di recente è stato venduto un complesso che in realtà ha grande importanza storica per Pesaro: l’Oratorio della Misericordia e il Conservatorio delle Figlie della Misericordia dette anche “Pericolanti” o “Zoccolette” (per le calzature che indossavano), che si trova in via delle Vetrerie.

 La piccola chiesa settecentesca è inserita nel Conservatorio e l’autore è Giannandrea Lazzarini, protagonista assoluto della cultura pesarese del XVIII secolo. L’attribuzione proviene dalla fonte più attendibile: lo studioso Domenico Bonamini (1737-1804), contemporaneo del Lazzarini, autore di una Cronaca della città di Pesaro in quattro tomi conservata presso la Biblioteca Oliveriana (Bop ms 966). Nel tomo quarto, a pag. 139  Bonamini scrive che la chiesa è “di disegno del nostro Lazzarini”. 

La chiesa sorse come parte integrante del Conservatorio, un orfanotrofio che accoglieva le giovani donne della città di Pesaro rimaste senza il supporto genitoriale e dunque considerate “pericolanti”. Anche il Conservatorio, voluto e finanziato dal conte e poeta Raimondo Santinelli (1697-1774), ebbe un autore illustre: l’architetto pesarese Tommaso Bicciaglia (1720-1804), allievo di Giannandrea Lazzarini. 

La sobrietà dell’intero complesso e le linee essenziali dell’Oratorio esprimono mirabilmente il classicismo di Giannandrea Lazzarini e della sua scuola, caratterizzato da sintesi delle linee e assoluto rigore formale. Per approfondire la conoscenza di questo splendido complesso architettonico si rimanda all’articolo di Stefania Francioni, L’Oratorio della Misericordia detto delle “zoccolette” (in Pesaro città e contà, 5, 1995). Dentro l’oratorio erano posizionati i ritratti di  Raimondo Santinelli, Ermete Guerri e Margherita Paglicci, protagonisti del conservatorio e oggi conservati ai musei civici.

L'Istituto fu fondato dal conte Raimondo Santinelli per mezzo di una donazione di tremila scudi attestata dal rogito del notaio Giovan Giacinto Tassini di Pesaro il 20 giugno 1752, con lo scopo di accogliere ed assistere le fanciulle povere ed abbandonate della Città e del Porto di Pesaro, non maggiori di 8 anni per mantenerle fino all'età di 30. I Capitoli di questa opera pia furono approvati con breve di papa Clemente XIV del 9 luglio 1771. L'inaugurazione avvenne il 14 marzo 1772.

L'amministrazione fu affidata a un Collegio di 9 rettori, composto da 6 parroci della città, dal preposto della cattedrale, dal canonico teologo e dal conte Santinelli, il quale, dopo la sua morte, sarebbe stato sostituito da un erede o da un altro nobile pesarese.

Il Collegio nominava il personale dell'istituto, costituito da: una priora, una maestra per la tessitura e una maestra per i fiori finti, un priore di amministrazione, un fattore per le provvigioni alimentari, un cappellano e infine un confessore nominato dal vescovo.

Le giovani, scelte tra quelle intra muros, venivano seguite ed educate fino a trent'anni, qualora non si fossero maritate o monacate. Ad esse veniva dato vitto e alloggio, vestiario e medicinali, mentre percepivano denaro derivante dalla quarta parte dei profitti dei loro lavori  che eseguivano all'interno dell'istituto. Alle zoccolette dimesse, qualunque scelta avessero intrapreso, religiosa o coniugale, veniva fornita dal conservatorio una dote.

Con l'Unità d'Italia fu creata la Congregazione di carità di Pesaro, in virtù del decreto 24/10/1860. Tra gli istituti che amministrava, l'Orfanotrofio femminile della Confraternita di San Rocco, il Conservatorio delle Pericolanti o Figlie della Misericordia (dette Zoccolette) e l'Ospizio Ricci o Pupille Ricci furono riuniti in un'unica opera pia denominata Conservatorio femminile per le fanciulle orfane e abbandonate.

Nel 1862 le Pericolanti si trasferirono presso il Conservatorio delle Pupille derelitte, con sede entro l'ex-convento di Santa Caterina, poi Palazzo Ricci (via Sabbatini).

Il vecchio edificio di via della Battaglia, dove c'era l'ingresso del Conservatorio delle zoccolette, venne riadattato per l'Orfanotrofio maschile che vi  restò dal 1865 al 1928. Successivamente quell'edificio fu adibito a magazzino e deposito dell'IRAB.

.L'oratorio fu probabilmente sede per le prove della banda musicale dell'Orfanotrofio maschile, negli anni in cui risiedette lì.

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DOCUMENTI:

IRAB, Pericolanti, Busta 1751 - 1773, fascicolo Anno 1771, n. 1, Breve originale di Clemente XIV per la fondazione del Conservatorio per le fanciulle pericolanti in data 9 luglio 1771, 1771

IRAB, Pericolanti, Busta 1751 - 1773, fascicolo Anno 1771, n. 2, Copia autentica con altre copie in istanza del Breve di Clemente XIV per la fondazione del Conservatorio per le fanciulle pericolanti, 1771

IRAB, Pericolanti, Busta 1751 - 1773, fascicolo Anno 1771, n. 3, Fondazione e capitoli assegnati al Conservatorio per le fanciulle pericolanti dette figlie della Misericordia. Fondatore conte Raimondo Santinelli, 1771

IRAB, Pericolanti, Busta 74 - 79, fascicolo 79, Descrizioni diverse sulla fondazione, capitoli ecc del Conservatorio, sec. XIX inzio

IRAB, Pericolanti, Volume 44 Primo libro dei lavori che si fanno dalle fanciulle di questa pia casa [...], 1772-1794, con docc. fino al 1833

Coperta anteriore con stemma

p. 6

Libro contenente una scheda per ogni singola ragazza, relativa ai lavori manuali fatti nella pia casa. si trattava in particolare di lavori di tessitura  e qualcuna diveniva anche maestra dei telai:

"La sopradetta Annunziata fu dichiarata nel primo settembre 1778 per Maestra dei telai della Pia Casa e cessò il lavoro per conto di sua quarta parte, perchè provviggionata dall'Ill.mo Collegio."

IRAB, Pericolanti, Registro 70 Libro in cui sono registrati i nomi delle ricoverate dal 1808 in poi, che si maritarono e che morirono a tutto il 1823, 1808 - 1823

Contiene in ordine cronologico le schede delle zitelle entrate in conservatorio e sono segnate in maniera discorsiva le informazioni principali della vita delle ragazze e la dote che possedevano.

Esempio:

p. 4

Anna Negrini figlia di Domenico Negrini e di Francesca Palavicini della cura di S. Niccolò nata il 29 luglio 1806 e posta in questo Conservatorio per risoluzione della Congregazione di carità lì 22 agosto 1812, come alla fede del Battesimo segnato in filza col N. 106.

1832 4 marzo. In questo giorno la dicontro si maritò con Michele Giminiani di questa Città, la quale ebbe in dote s[cudi] 183:03 cioè per s[cudi] 40 solito assegno che suol dare il Conservatorio, per s[cudi] 91:03, compreso l'aumento di stima, provenienti dalla quarta e sesta parte dei lavori, per s[cudi] 16 in tanti effetti di vestiario di ragione del Conservatorio ad uso della sposa, per s[cudi] 35.90 in tanti panni e biancheria di particolare ragione della sposa, come risulta dall'apoca matrimoniale e quietanza di dote del 26 e 28 febbraio esistente nell'Archivio parrocchiale di S. Niccolò, copia delle quali esistono nell'archivio del Conservatorio.

p. 7

Rosa figlia di Giuseppe Amatori e di Anna Gennari della cura di S. Giacomo nata lì 3  novembre 1809 e posta in questo Conservatorio per risoluzione dell'illustrissimo Collegio il primo gennaio 1818 come alla fede del battesimo segnato in filza col N. 117.

1839 In questo giorno fu dal pieno Colegio stabilita per Maestra delle Sartrici con l'emolumento di baj: 30: il mese, con condizione che i suoi frutti debbano essere tutti a vantaggio del Conservatorio dopo compiti gl'anni 30; il che è avenuto lì 2 novembre 1839 come meglio può vederli dal libro delle risoluzioni Colegiali.

IRAB, Pericolanti, Busta 1812 - 1823, fascicolo Anno 1812, n. 3, Saggi di calligrafia delle alunne del Conservatorio, 1812

Prove di scrittura delle zitelle del Conservatorio.

Alle zitelle veniva impartita l'istruzione di leggere e scrivere, utile alla loro buona educazione.  A tale scopo era stata scelta tra loro una maestra che avrebbe dovuto seguirle e istruirle nella lettura, nello scrivere e nell'aritmetica.

IRAB, Pericolanti, Busta 1824 - 1838, fascicolo Anno 1838, n. 1 Obbligazione della contessa Violante Perticari Ciacchi a favore di Lucia Dilaiti, ricoverata, 1838

"Al nome di Dio Amen

Pesaro lì cinque giugno 1838 trentotto

Io sottoscritta Violante contessa Perticari consorte del Signor conte Francesco Ciacchi, avendo questa mattina condotta e tenuta al S. Sacramento della cresima in qualità di mia santola la fanciulla Lucia Dilaiti figlia del defunto Arcangelo e della vivente Orsola Ghetti la quale per la miseria in che trovasi la sua famiglia è stata ricevuta nel Pio Conservatorio delle Zoccolette di questa città, ove tuttora dimora, e volendo usare verso la medesima un atto di mia beneficenza; quindi è che per la presente sebbene privata obbligazione, ma da valere quanto un pubblico e giurato istrumento, di mio buon volere ed in ogni ec: a titolo di dote, di caritatevole sussidio, di opera pia, et, assegno e costituiscono sopra tutti i miei beni presenti e futuri a favore della medesima mia santola Lucia Dilaiti la somma di romani scudi quaranta s40 sotto le seguenti condizioni.

1°. Questi scudi 40 verranno da me o da miei eredi pagati alla stessa Lucia, non prima dell'epoca del suo matrimonio, ma precisamente dopo la prima pubblicazione che si farà dal parroco de' suoi sponsali.

2. Qualora invece di prendere marito volesse monacarsi , gli stessi scudi 40 saranno o da me o da miei eredi pagati all'epoca della sua mocanazione per una metà, ossia per soli scudi 20, alla stessa Lucia monacanda, e per gli altri scudi 20 alla di lei famiglia.

3. Non prendendo marito, nè monacandosi essa mia santola i detti scudi 40 saranno a lei pagati allorchè giunta all'età di anni trenta, sarà per sortire dal Venerabile Conservatorio delle Zoccolette.

4. Venendo essa a morire nel Conservatorio prima di giungere agli anni 30, rimarrà di niun rigore questa mia beneficenza; ed in vece saranno da me, o da miei eredi pagati alla di lei madre Orsola Ghetti sua vita natural durante bajocchi trenta mensili.

E per la piena osservanza di questa mia beneficenza obbligo me stessa, miei beni ed eredi nelle forme più valide di ragione.

Violante Perticari Ciacchi prometto e mi obbligo come sopra mano propria.